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La mobilità in Europa è ad un punto di svolta. Per la prima volta nell’ultimo decennio si assiste ad un calo dell’uso dell’auto privata a favore di mezzi di trasporto pubblici e condivisi. Un processo lento, in parte dovuto anche alla crisi, ma che si traduce nella riduzione dell’uso dell’auto in Italia del 25 %, del 15% in Francia e del 13% nel Regno Unito.

Un trend che necessita quindi di una riorganizzazione e potenziamento del trasporto pubblico locale e regionale che attualmente esercisce, tra aziende pubbliche e private nel Lazio, 340 milioni di vetture-km e un 1.6 miliardi di passeggeri l’anno.

Ma com’è distribuito il trasporto pubblico nel Lazio? L’offerta maggiore è quella relativa al trasporto pubblico urbano che assorbe il 69% del totale, mentre l’offerta di trasporto pubblico extra-urbano si divide per il 24% del totale delle vetture-km su gomma, contro il 7% del trasporto ferroviario regionale.
Quali sono allora gli interventi necessari? I principali interventi regionali, finalizzati al miglioramento del TPL e dell’intermodalità passeggeri, indicati nello Studio riguardano:

  • il rafforzamento dell’intermodalità e del ruolo di trasporto primario della rete ferroviaria regionale;
  • l’efficientamento della rete di trasporto su gomma, assegnandogli il ruolo di adduzione;
  • la razionalizzazione del trasporto pubblico locale rafforzando la creazione delle unità di rete tramite consorzi tra Comuni;
  • il miglioramento e l’incremento di efficacia del servizio nelle aree a domanda debole con creazione di servizi dedicati;
  • il miglioramento dell’informazione all’utenza;
  • il completamento della piena accessibilità ai servizi socio-sanitari ed amministrativi tramite il trasporto pubblico;
  • il controllo della qualità del servizio tramite sistemi di monitoraggio e di customer satisfaction.