La legge n. 144 del 1999, all’articolo 32, ha istituito il Piano Nazionale della Sicurezza Stradale, volto a ridurre il numero e gli effetti degli incidenti stradali a livello nazionale. Il Piano ha contribuito in maniera significativa alla riduzione del numero di incidenti stradali, morti e feriti che si è registrata negli ultimi anni in Italia (Fig. 1).

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Fig. 1 – Trend del numero di incidenti, morti e feriti fra il 2001 e il 2012 (Fonte: ISTAT).

Dal 2001 sono state attuate, nell’ambito del Piano Nazionale per la Sicurezza Stradale 2001-2010, diverse misure, che spaziano dal miglioramento della normativa, della governance e della sicurezza delle infrastrutture stradali, alla comunicazione, alle campagne di sensibilizzazione e agli interventi di educazione alla sicurezza stradale.

Sulla base dei risultati raggiunti dall’Italia fino ad oggi, e in accordo con gli orientamenti in materia di sicurezza stradale della Commissione Europea, la Direzione Generale per la Sicurezza Stradale del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ha elaborato una nuova politica organica della sicurezza stradale, illustrata nel Piano Nazionale della Sicurezza Stradale Orizzonte 2020.
Il documento, in fase di consultazione, presenta un’analisi dell’evoluzione del fenomeno e dei risultati delle politiche precedenti (per la prima volta è stata condotta in Italia una valutazione scientifica estensiva dei risultati degli interventi condotti), accompagnata da un programma operativo di obiettivi quantitativi e qualitativi di miglioramento della sicurezza delle nostre strade e delle relative strategie d’intervento.

Obiettivi del PNSS Orizzonte 2020

Il PNSS Orizzonte 2020 aggiorna la strategia di miglioramento della sicurezza stradale in Italia fino al 2020, proseguendo l’azione del Piano Nazionale della Sicurezza Stradale introdotto nel 2001. Il Piano risponde al dettato legislativo nazionale e si inserisce nel più ampio contesto europeo, accogliendo, in particolare, gli obiettivi e gli indirizzi della Commissione Europea definiti negli “Orientamenti programmatici della CE sulla sicurezza stradale” per il periodo 2011-2020.
Per conseguire gli obiettivi fissati dalla Commissione Europea, infatti, ogni Stato membro è chiamato a redigere la propria strategia nazionale di riduzione della numerosità e della gravità dell’incidentalità stradale.

Il PNSS Orizzonte 2020 propone un sistema gerarchico di obiettivi a due livelli, uno per il sistema nel suo complesso, l’altro che tenga conto delle problematiche delle categorie di utenti a maggior rischio di incidente. L’obiettivo generale che si è posto il Governo italiano è la riduzione del 50% del numero di decessi da incidente stradale entro il 2020, rispetto al numero di decessi rilevati nel 2010. Di conseguenza, si mira a ridurre il numero di morti, nel 2020, almeno a 2.045, facendo, ovviamente, il massimo sforzo perché questa riduzione sia ancora più sostanziosa.

Gli obiettivi di dettaglio si basano sul livello di sicurezza rilevato nel periodo 2001-2012, differente per le diverse categorie di utenti (Fig. 2). In questo periodo, mentre, in generale, si è assistito ad una riduzione sia del numero di morti che di feriti, alcune categorie hanno mostrato una riduzione del numero di vittime ma un aumento del numero dei feriti (ad esempio +50% dei feriti fra il 2001 e il 2012 per i ciclisti e +19% dei feriti per i motociclisti).

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Fig. 2 – Variazione percentuale dei morti e dei feriti in Italia fra il 2001 e il 2012 per modo di trasporto (Fonte: ISTAT).

Il PNSS Orizzonte 2020 individua, quindi, obiettivi specifici per le categorie di utenti della strada che mostrano più alti livelli di rischio, ovvero:

  • utenti delle due ruote motorizzate;
  • ciclisti;
  • Pedoni;
  • utenti coinvolti in incidenti in itinere.

Inoltre, il PNSS Orizzonte 2020, con l’obiettivo di rafforzare e caratterizzare ulteriormente le strategie volte a migliorare la sicurezza stradale, adotta una visione specifica in relazione all’incidentalità dei bambini: ”Sulla strada: Nessun bambino deve morire”.
Nella tabella sottostante (Tab. 1) sono indicati gli obiettivi specifici per ogni categoria di utenza a rischio identificata:

Tab. 1 – Obiettivi specifici per le categorie di utenza a rischio e stima dei relativi valori (Fonte: PNSS Orizzonte 2020).

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Sono stati, inoltre, fissati degli obiettivi intermedi per il 2017, anno in cui si prevede una revisione del Piano, sia per quanto riguarda l’obiettivo generale, che per quanto riguarda gli obiettivi specifici. In particolare, si è assunta una riduzione, al 2017, del 38% dei morti sulle strade rispetto al 2010, il che significa un numero di decessi non superiore a 2.542. Il trend di riduzione è mostrato in Fig. 3.

Ipotizzando una percentuale di riduzione analoga a quella degli ultimi tre anni (di poco superiore al 5%), la riduzione che si otterrebbe nel 2020 sarebbe solo del 40% (in Fig. 3 è indicata in grigio). Per questo motivo si richiede uno sforzo maggiore, ovvero una riduzione media del 7%, per poter raggiungere una riduzione al 2020 del 50% delle vittime della strada.

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Fig. 3 – Percorso di riferimento e obiettivi generali (Fonte: PNSS Orizzonte 2020).

Anche per quanto riguarda gli obiettivi specifici, per ogni categoria di utenza a rischio è stato definito un percorso di riduzione sulla base dei trend in essere e delle assunzioni fatte. In particolare, gli obiettivi di riduzione sono riportati nella Tab. 2:

Tab. 2 – Obiettivi intermedi per le categorie di utenza a rischio agli anni 2017 e 2020 (Fonte: PNSS Orizzonte 2020).

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Strategie del PNSS Orizzonte 2020

Il PNSS Orizzonte 2020 definisce sia le strategie specifiche per migliorare la sicurezza delle categorie ad alto rischio, sia quelle generali che interessano tutti gli utenti del sistema di trasporto stradale, così come i vari fattori che giocano un ruolo negli incidenti.
Sulla base di fattori di rischio associati alle categorie ad alto rischio (vedi Tab. 3), sono state individuate nove strategie specifiche, coerenti con gli obiettivi della Commissione Europea:

  • moderazione delle velocità in ambito urbano;
  • campagne informative;
  • aumento dei controlli;
  • educazione stradale e formazione;
  • protezione per gli utenti vulnerabili (Infrastruttura);
  • gestione della sicurezza da e verso il luogo di lavoro;
  • gestione e controllo delle velocità;
  • miglioramento delle caratteristiche di sicurezza delle strade extraurbane;
    ricerca e normativa.

Tab. 3 – Matrice di correlazione fra le categorie a rischio e i fattori di rischio (Fonte: PNSS Orizzonte 2020).

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Il PNSS Orizzonte 2020 individua anche 12 strategie generali (talvolta parzialmente sovrapponibili a quelle viste precedentemente), ripartite in base agli obiettivi strategici fissati dalla Commissione Europea per il 2020, che agiscono sui fattori di rischio associati alle altre categorie di utenti:

  • campagne informative;
  • aumento dei controlli;
  • educazione stradale e formazione;
  • protezione per gli utenti vulnerabili (Infrastruttura);
  • gestione e controllo delle velocità;
  • miglioramento delle caratteristiche di sicurezza delle strade extraurbane;
  • gestione della sicurezza delle infrastrutture stradali;
  • sensibilizzazione dell’utenza all’acquisto di veicoli con equipaggiamenti di sicurezza;
  • sistemi ITS per il veicolo e l’infrastruttura;
  • gestione delle emergenze e tempestività dei soccorsi;
  • capacità di monitoraggio e governance.

Per quasi tutte le strategie proposte si attende un impatto positivo anche per la riduzione del numero dei feriti in incidenti stradali, oltre che per i morti.

Conclusioni

L’approccio del PNSS Orizzonte 2020 ha preso come riferimento da una parte quanto realizzato in Italia con il PNSS 2001-2010, dall’altro le più importanti esperienze condotte a livello internazionale, in Europa e nel mondo. In particolare, gli aspetti metodologici del Piano hanno preso come riferimento i risultati dei più importanti progetti europei sulla sicurezza stradale, quali SafetyNet, ROSEBUD, DaCoTa, SUNflower . Con il PNSS Orizzonte 2020, il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ha voluto garantire uno standard qualitativo rapportabile a quelli dei Paesi più avanzati nella gestione della sicurezza stradale (Nord Europa, Nord America, Australia).

Al fine di ampliare il coinvolgimento di cittadini, parti sociali, imprese, Enti pubblici o privati, associazioni e altri soggetti interessati, il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ha avviato una consultazione pubblica, offrendo la possibilità di poter esprimere le proprie osservazioni sulle criticità e le strategie individuate in un documento avente come oggetto una tematica di così alta rilevanza sociale.