L’Italia e la riduzione delle emissioni inquinanti: una sfida in atto
Il protocollo di Kyoto è un trattato internazionale in materia ambientale riguardante il riscaldamento globale sottoscritto nella città giapponese di Kyoto l’11 dicembre 1997 da più di 180 Paesi. Il trattato, approvato dall’Italia nel 2002, prevede l’obbligo di operare una riduzione delle emissioni di elementi di inquinamento.
l’Italia accettò di ridurre le proprie emissioni di gas serra nel periodo 2008 – 2012 del 6,5% rispetto al 1990. I dati ufficiali a oggi però indicano un aumento delle emissioni nel paese del 12%.
Il consumo energetico del sistema regionale dei trasporti, e le emissioni nocive da questo derivanti, dipendono da tre fattori cruciali:
- dalla domanda di trasporto e dalla sua dipendenza dagli indicatori economici;
- dalla capacità di separare la crescita economica dall’intensità di trasporto (decoupling);
- dall’evitare che gli investimenti nelle infrastrutture di trasporto generino un aumento della domanda non proporzionale al potenziamento della rete, tale da congestionare le infrastrutture stesse (vicious circle).
Il ruolo delle tecnologie in questa sfida
Da un punto di vista delle tecnologie per la mobilità per raggiungere gli obiettivi di riduzione delle emissioni di CO2 e di consumi di risorse non rinnovabili (fossili) si può intervenire attraverso l’utilizzo di:
Nuovi sistemi di trazione
Il così detto sistema “dentro” l’auto:
- elettrico con batterie BEV, realtà che si va affermando sempre più nel mercato auto;
- elettrico con celle a combustibile FCEV;
- ibrido, può essere considerato un’efficiente tecnologia di transizione verso l’elettrificazione dell’auto;
- idrogeno, sebbene nell’opinione pubblica ha avuto una flessione nell’attenzione, ha però continuato il suo percorso di ricerca applicata e sperimentazione.
Nuovi combustibili e vettori energetici
Il così detto sistema “fuori” dall’auto:
- GPL;
- metano;
- biocombustibili, il cui elevato costo economico è dovuto al notevole dispendio produttivo.
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