Perché un Piano della Mobilità

 

La Regione Lazio, ai sensi della normativa nazionale (l. 151/1981, D.Lgs. 422/1997, D.P.R. 14/3/2001, l. cost. n. 3/2001) e regionale (l.r. 30/1998 e s.m.i.), è chiamata a pianificare i trasporti a servizio del proprio territorio e a individuare gli interventi infrastrutturali e le azioni prioritarie necessarie a configurare un sistema coordinato di trasporti funzionale alle previsioni di sviluppo socio-economico e di riequilibrio territoriale della regione.

La Regione Lazio ha quindi il compito di adottare e aggiornare il Piano Regionale dei Trasporti (PRT), inteso a realizzare l’integrazione tra le varie modalità, favorendo quelle a minore impatto sotto il profilo ambientale. Costituiscono parte integrante del PRT i piani regionali settoriali relativi al trasporto aereo, lacuale, fluviale, marittimo e delle merci. Il Piano comprensivo dei piani settoriali è stato denominato Piano Regionale della Mobilità, dei Trasporti e della Logistica (PRMTL). Il Piano individua:

  • le azioni politico-amministrative della Regione nel settore dei trasporti nel breve e medio termine in un orizzonte temporale di lungo periodo al 2030/2040;
  • le infrastrutture da realizzare che interessano il settore;
  • le unità di rete e la rete dei servizi minimi regionali, ovvero quei servizi di trasporto qualitativamente e quantitativamente sufficienti a soddisfare la domanda di mobilità dei cittadini laziali, che, in conformità con la normativa nazionale, sono a carico della Regione stessa;
  • le misure per assicurare l’integrazione tra i vari modi di trasporto, con l’obiettivo di decongestionare il traffico, ridurre i tempi di percorrenza e disinquinare l’ambiente.

Gli obiettivi e le fasi del Piano

E’ indispensabile, per un rilancio del settore in termini di competitività, che la Regione assuma un ruolo fortemente propositivo adottando, finalmente, una visione integrata del sistema della mobilità laziale attraverso il Piano della Mobilità, dei Trasporti e della Logistica (PRMTL) strumento principale di pianificazione regionale redatto in concorso con lo Stato e di concerto con le altre Regioni e con Roma Capitale.

Il progetto di costruzione di un nuovo modello di trasporto pubblico nel Lazio e il perseguimento di maggiori livelli di efficienza sono anche le condizioni indispensabili per poter ridefinire con il Governo le risorse attualmente destinate alla Regione Lazio e a Roma Capitale per l’offerta di trasporto secondo criteri di maggiore equità rispetto alle altre realtà italiane e per un servizio migliore e meno costoso per i cittadini.

Tale pianificazione dovrà mirare a riportare equilibrio e razionalità tra le diverse e, talora, contrapposte esigenze degli Enti locali, premiando quegli Enti che nella loro azione di governo privilegiano politiche volte a favorire il trasporto pubblico e la mobilità sostenibile.

L’assessorato regionale competente in materia di trasporti, avvalendosi dell’Agenzia Regionale della Mobilità (AREMOL) e del Centro di ricerca per il Trasporto e la Logistica (CTL) dell’Università di Roma La Sapienza, ha avviato alla fine del 2013 il lavoro per l’elaborazione del Piano.

A luglio 2014 sono state concluse le due fasi preliminari alla stesura del Piano, di studio e messa a punto degli obiettivi, e elaborati due documenti:

  • Il Quadro Conoscitivo del Lazio con la descrizione della situazione attuale territoriale, economica, sociale e legislativa;
  • Gli Scenari e Visione con l’indicazione delle principali tendenze internazionali e regionali del settore, la individuazione degli scenari e la visione del Piano.

I due documenti sono stati adottati dalla Giunta Regionale, e viene avviata, anche attraverso il sito www.pianomobilitalazio.it, la partecipazione dei cittadini. Il sito consente la lettura e il download dei documenti, la possibilità di inviare documenti, blog, twitter e di segnalare su mappa osservazioni, suggerimenti, commenti.

La procedura successiva per l’approvazione del Piano segue i seguenti passi:

  1. L’assessorato regionale competente in materia di trasporti, avvalendosi dell’ AREMOL e del CTL, predispone lo Schema di Piano, sentite le province e il Comune di Roma.
  2. Lo Schema di Piano è adottato dalla Giunta regionale con apposita deliberazione, e pubblicato sul BUR e contestualmente inviato alle province ed ai comuni capoluoghi di provincia.
  3. Tutti i soggetti interessati possono far pervenire alla Regione osservazioni scritte entro trenta giorni dalla pubblicazione servendosi anche del sito web appositamente realizzato.
  4. Trascorso il predetto termine il Presidente della Regione provvede ad indire un’apposita conferenza regionale, per un esame congiunto dello schema di Piano. La conferenza può essere articolata in sotto-conferenze di livello provinciale, cui partecipano gli enti locali e loro associazioni, coordinati dalla provincia, le rappresentanze delle forze economiche, imprenditoriali, sociali e culturali, nonché le associazioni degli utenti e degli esercenti il trasporto pubblico e privato.
  5. La Giunta regionale, dopo aver esaminato le proposte e le osservazioni scaturite nel corso della fase partecipativa, adotta la proposta di PRT e la trasmette al Consiglio regionale per la relativa adozione.
  6. Il Piano adottato dal Consiglio regionale è pubblicato sul BUR ed acquista efficacia dal giorno successivo a quello della sua pubblicazione.

Contemporaneamente è stata avviata la redazione dello Studio di Valutazione Ambientale Strategica (VAS), che seguirà la fase di elaborazione del PRMTL e il suo iter procedurale, al fine di individuare gli effetti significativi sull’ambiente che gli interventi previsti sono in grado di provocare sul territorio. La struttura di base della VAS prevede i seguenti livelli di sostenibilità:

  • coerenza con le norme ed i riferimenti anche internazionali in materia di pianificazione e sostenibilità;
  • integrazione: dei criteri di sostenibilità – coesione tra aspetti economici, sociali ed ambientali; sistemica – coordinamento tra i sistemi di informazione, proposta, partecipazione e controllo; dei portatori di interesse-lavoro di coordinamento fra gli attori coinvolti nel processo di definizione del PRMTL;
  • consenso: il massimo consenso, vale a dire l’accordo fra gli interessi economici, sociali ed ambientali condizionati dal PRMTL, rappresenta il massimo livello di sostenibilità nelle condizioni date.

Valutazione Ambientale Strategica (VAS)

Il processo metodologico proprio della Valutazione Ambientale Strategica si articola nelle seguenti cinque fasi:

  1. fase preliminare: redazione del Rapporto Preliminare attraverso la quale definire, con l’autorità e i soggetti competenti, i contenuti e il livello di dettaglio del Rapporto Ambientale;
  2. consultazioni: volte a realizzare un processo di valutazione della sostenibilità ambientale del piano o programma condiviso con il pubblico e con i soggetti esperti in materia ambientale. Al termine di questa fase sarà prodotto un rapporto di sintesi della documentazione acquisita;
  3. redazione del Rapporto Ambientale, all’interno del quale svolgere un’analisi ambientale volta a verificare gli effetti possibili sull’ambiente degli interventi previsti dal piano o programma;
  4. decisione: la fase durante la quale si ha l’approvazione o l’adozione del PRMTL, unitamente al Rapporto Ambientale, al parere dell’autorità competente e alla documentazione acquisita in fase di consultazione;
  5. informazione sulla decisione: mediante cui tutta la decisione finale da parte dell’autorità preposta viene pubblicata nel Bollettino Ufficiale della Regione.

È previsto per il PRMTL e la VAS un periodo di due anni di monitoraggio. Il monitoraggio dell’attuazione del PRMTL consente di valutare scostamenti nella realizzazione degli interventi, cioè gli interventi non sono quelli previsti, e nei risultati, cioè gli interventi sono stati realizzati come previsti, ma i risultati non sono quelli attesi. Questa valutazione permette in una certa misura di apportare delle correzioni in modo da riallineare l’attuazione alle previsioni. Il monitoraggio della VAS assicura il controllo sugli impatti significativi sull’ambiente durante la fase di attuazione del piano e l’eventuale realizzazione di misure di mitigazione.