dic 21 2015
La regione Lazio è una grande area di consumo che necessita un efficace e efficiente sistema di distribuzione di merci provenienti da tutto il mondo. Le aree urbane, in particolare i centri urbani densi e congestionati, pongono requisiti specifici per la distribuzione delle merci. Questa deve essere effettuata sotto un certo numero di vincoli, compresi strade strette con accessibilità e spazi di manovra limitati, rigorose normative ambientali e permessi di accesso limitato (ad esempio, nelle zone pedonali ).
La visione è di un sistema logistico che valorizzi le potenzialità del porto di Civitavecchia, dell’aeroporto di Fiumicino e della rete ferroviaria con le sue penetrazioni nell’area urbana centrale di Roma. Un 40% del traffico merci internazionale deve essere trasportato dalla ferrovia al 2030. Il porto di Civitavecchia deve servire il 50% delle merci internazionali dirette nel Lazio. I terminali ferroviari situati nell’area romana sono alimentati con navette ferroviarie dal porto di Civitavecchia, da treni che servono i traffici internazionali via terra, in gran parte provenienti dal nord. Mentre il trasporto stradale, proveniente soprattutto da nord, va intercettato a Civitavecchia e Orte, lontano dall’area congestionata e inquinata di Roma.
Il consolidamento dei carichi, per sfruttare le economie di scala, richiede l’incentivazione di forme di logistica collaborativa tra produttori e tra commercianti, a cominciare dalla Grande Distribuzione Organizzata (GDO). I veicoli utilizzati sono a zero emissioni. I sistemi ICT-ITS assicurano la minimizzazione dei costi.
Le recenti esperienze a Roma (RSM, 2013) hanno dimostrato che la velocità media effettiva dei veicoli merci è dell’ordine di 6-8 km/h , a causa del traffico, del numero di fermate, piccole e diffuse consegne, e dell’assenza di piazzole per le operazioni di carico e scarico. Tipicamente, per la distribuzione urbana sono utilizzati mezzi di trasporto leggeri, anche a causa delle restrizioni imposte dal regolamento e dalla tendenza a fornire numerose piccole spedizioni. Le esperienze degli ultimi anni, anche a Roma con il pilota Logeco, hanno dimostrato la fattibilità tecnica dei veicoli elettrici. Nel prossimo futuro dobbiamo attenderci l’uso di veicoli elettrici automatici sicuri e a bassa velocità. Diverse applicazioni che coinvolgono veicoli automatizzati per il trasporto merci sono già in corso da anni all’interno delle fabbriche con la presenza degli operai, nei terminali per container. Tutte queste applicazioni sono in zone delimitate e con accesso limitato.
In generale per tutte le aree urbane del Lazio è necessaria un’azione regionale per un quadro di riferimento omogeneo, basato su criteri di sostenibilità, efficienza e economicità e a favore di tecniche di distribuzione ecocompatibili.
Il sistema logistico deve poi garantire l’accessibilità e i servizi necessari agli insediamenti produttivi del Lazio, eliminare i colli di bottiglia anche con interventi infrastrutturali puntuali, tecnologici, organizzativi e amministrativi (es.: le procedure portuali).
La pianificazione territoriale deve promuovere la razionalizzazione dell’assetto insediativo favorendo la localizzazione delle unità produttive in prossimità dei principali nodi di trasporto, Civitavecchia e Pomezia per i grandi volumi, Fiumicino per i prodotti pregiati, in modo da ridurre l’impatto dei traffici merci sul reticolo stradale minore e sui centri abitati. Occorre favorire processi di formazione di distretti industriali di imprese della stessa filiera, ma non solo, per contrastare la dispersione delle attività produttive.
Infine, il sistema logistico dovrà fare largo uso delle tecnologie ICT per la pianificazione e il monitoraggio delle prestazioni dei servizi e dei viaggi. Sarà auspicabile un sistema integrato di monitoraggio e infomobilità per il traffico merci, che vada a integrare Uirnet, piattaforma nazionale telematica di riferimento, e possa consentire agli operatori e ai gestori delle infrastrutture la visibilità lungo la filiera, l’ottimizzazione della gestione dei traffici e l’analisi delle prestazioni dei servizi, finalizzato sia a garantire la redditività ma anche al contenimento dell’impatto ambientale (con particolare riguardo alle merci pericolose). Tale sistema dovrà consentire lo scambio di documentazione elettronica (tutti i documenti relativi alle pratiche di trasporto saranno elettronici) e interagire col sistema di single window amministrativa, secondo il modello di e-freight e in ottemperanza al modello e-customs che ci si aspetta a pieno regime.
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