Il trasporto ferroviario gioca un ruolo chiave nelle politiche dell’Unione Europea (EU) finalizzate allo sviluppo di un sistema di trasporto europeo sostenibile e in particolare alla riduzione della dipendenza dal petrolio.

Il trasporto ferroviario europeo nel 2011 ha generato un giro d’affari di 78 miliardi di Euro impiegando 613 000 persone. Ogni anno gli enti pubblici investono molto nel settore ferroviario: nel 2009 sono stati sborsati 20 miliardi di Euro per gli obblighi di pubblico servizio e 26 miliardi di Euro per le infrastrutture.

A fronte dei significativi investimenti, però, tra il 2007 e il 2012 la crescita in passeggeri-km del traffico ferroviario è stata moderata pari al 5% con la quota modale che, con andamento altalenante, è passata dal 6.1% al 6.5%; nello stesso periodo c’è stata una decrescita in ton-km del 10% del trasporto merci ferroviario con la quota modale rimasta allo stesso valore del 2007, ovvero 10.8%.

Benefici della concorrenza

L’introduzione di un regime di concorrenza è fondamentale per la realizzazione di un sistema ferroviario europeo efficiente e di qualità, in quanto obbliga le imprese a massimizzare il rapporto qualità/prezzo dei servizi mediante l’ottimizzazione dei fattori di produzione mettendo fuori mercato le imprese che non ci riescono.

Il processo per la realizzazione di una rete ferroviaria europea integrata (Single European Railway Area- SERA) ed efficiente è stato avviato più di una decade fa mediante l’introduzione di tre successivi insiemi di norme e disposizioni (chiamati primo, secondo e terzo pacchetto ferroviario) ispirati a principi fondamentali quali la progressiva apertura alla concorrenza dei mercati ferroviari nazionali, l’istituzione di società per la gestione delle infrastrutture e per l’esercizio dei servizi ferroviari indipendenti a partire dalla separazione dei loro conti.

La progressiva applicazione di tali norme e disposizioni ha portato alla completa apertura alla concorrenza del mercato del trasporto merci ferroviario dal Gennaio 2007, alla liberalizzazione del mercato del trasporto ferroviario passeggeri dal Gennaio 2010, limitatamente ai servizi internazionali. I servizi nazionali e regionali rimangono ancora in gran parte chiusi in tutti i paesi membri (ad eccezione della Germania, Gran Bretagna, Italia e Svezia) e costituiscono l’ultimo baluardo dei monopoli nazionali.

Nonostante la formale apertura, tuttora esistono delle barriere che impediscono a operatori stranieri o nuovi operatori di poter effettivamente competere alla pari con l’operatore nazionale, la cui posizione dominante (incumbent) deriva dal fatto che le reti ferroviarie in Europa si sono sviluppate a livello nazionale come monopoli naturali. In particolare, gli attuali requisiti di indipendenza del gestore delle infrastrutture dall’operatore dei servizi ferroviari risultano difficili da applicare e continuano a dar luogo a conflitti di interesse e pratiche discriminatorie all’accesso alle infrastrutture (costi e allocazione di capacità); diverse procedure di infrazione sono state presentate alla Corte di Giustizia dell’UE.

La Commissione Europea sta, però, preparando l’emendamento alla Direttiva 2012/34/EU per la creazione della SERA per assicurare che i gestori delle infrastrutture (GI) possano garantire un uso efficiente e non discriminatorio delle infrastrutture ferroviarie e garantire quindi una concorrenza leale. In particolare è prevista l’istituzione di un ente coordinatore da parte dei gestori delle infrastrutture che coinvolga gli operatori ferroviari, gli utilizzatori delle infrastrutture e le autorità pubbliche nella pianificazione degli investimenti e che garantisca l’efficienza mediante l’elargizione di incentivi e l’individuazione e monitoraggio di indicatori per misurare e migliorare l’efficienza dei GI .

I contratti di servizio pubblico

Mentre i servizi ferroviari passeggeri internazionali e l’alta velocità si prestano a un regime di concorrenza, i servizi regionali richiedono contratti di servizio pubblico (CSP) ovvero contratti finanziati pubblicamente dagli enti regionali e locali dei Paesi Membri al fine di poter garantire servizi socialmente utili anche se non commercialmente profittevoli.

Il regime di concorrenza nel caso del mercato dei servizi ferroviari regionali sussidiati può garantire un più redditizio impiego di scarsi fondi pubblici mediante l’assegnazione trasparente dei CSP.

L’attuale normativa permette alle autorità competenti di assegnare direttamente i CSP per il trasporto ferroviario senza la necessità di bandire delle gare d’appalto. Il 42% di tutti i passeggeri-km su ferrovia nell’UE sono effettuati con CSP direttamente assegnati e in 16 dei 25 Stati Membri dotati di ferrovie l’operatore ferroviario dominante detiene il 90% delle quote di mercato.

L’assegnazione dei CSP con gare di appalto in Germania, Olanda e Svezia hanno in taluni casi portato a risparmiare fino al 30% in fondi pubblici che è stato possibile reinvestire per migliorare i servizi stessi. Inoltre l’esperienza mostra come in mercati liberalizzati come quelli della Svezia e Gran Bretagna ci siano stati dei miglioramenti nella disponibilità e qualità dei servizi con conseguente aumento del livello di soddisfazione degli utenti e crescite del numero di passeggeri fino al 50% in 10 anni.

Con l’emendamento al Regolamento EC 1370/2007 che tratta gli obblighi di pubblico servizio nel trasporto pubblico su strada e ferrovia, la CE intende introdurre l’assegnazione obbligatoria mediante gara dei CSP dal Dicembre del 2019 con durata triennale.
Per assicurare la massima trasparenza, le autorità competenti dovranno fornire ai potenziali concorrenti per i CSP i dati di carattere operativo, tecnico e finanziario necessari per preparare offerte ben informate favorendo così la concorrenza a beneficio dei cittadini.